Studio di Psicologia Clinica e Giuridica

Il bambino vittima di maltrattamenti e abusi: conseguenze a breve, medio e lungo termine.

2013-05-14 13:11

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Il bambino vittima di maltrattamenti e abusi: conseguenze a breve, medio e lungo termine.

 

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Nei paesi anglosassoni e scandinavi vi è una grande sensibilità per quel che riguarda gli abusi sui bambini e la legislazione, le istituzioni e i servizi sociali sono fortemente impegnati non solo a rilevare e a punire (con condanne severe) questi casi, ma anche a fare un'opera di prevenzione. Da noi in Italia invece, nonostante la cronaca riporti spesso dei casi raccapriccianti, ci si commuove e ci si indigna, ma all'atto pratico si tende a nascondere, a non denunciare, a sottacere perché spesso ci si vergogna o si teme di essere accusati di essere visionari o menzogneri.
Le statistiche che riguardano i casi italiani di abuso su minori sono perciò poco attendibili perché molto spesso non vengono sporte denunce e a volte esse sono inficiate da false accuse. Accade infatti che in taluni casi di separazione uno dei due genitori, allo scopo di ottenere l'affidamento dei figli, denigri l'altro coniuge e non manca neppure il fenomeno in cui i bambini vengono influenzati in modo tale da rifiutare il genitore non affidatario (sindrome da alienazione parentale).

Nei paesi dove invece il fenomeno è molto ben conosciuto esiste una vera e propria classificazione degli abusi a cui i bambini possono essere sottoposti, perché bisogna ricordare che non si verifica un abuso solo nel caso di pedofilia, ma esistono anche le violenze fisiche, psichiche, l'iperprottettività e l'incuria. Quale che sia il fenomeno a cui un bambino è sottoposto ne subirà le conseguenze non solo nell'immediatezza, ma anche nel medio e lungo termine e spesso la sua vita rimane irrimediabilmente segnata da quegli episodi.
Per una maggiore chiarezza ecco la classificazione che viene data ai diversi tipi di abuso, ricordando che spesso due o più di queste forme sono associate.

Gli abusi vanno distinti in tre grandi branche: maltrattamento, patologia delle cure e abusi sessuali, recentemente a questi tre gruppi se ne è aggiunto un quarto che riguarda la violenza assistita, cioè quando il minore assiste a gravi episodi di violenza su un familiare che può essere la madre, un fratello o una sorella. E' infatti chiaro che il bambino vive in un'atmosfera familiare intrisa di violenza che lo può portare a squilibri comportamentali gravi. Può emulare egli stesso l'aggressività, divenendo così anche lui "carnefice" di altre vittime, ma può anche isolarsi per il forte senso di colpa che prova per non essere intervenuto in difesa del familiare oggetto delle violenze.

Per maltrattamento si devono intendere sia quello fisico che quello psicologico e spesso entrambe le forme sono associate. Dal lato fisico il bambino viene sottoposto a violenze che possono provocargli lesioni e i colpevoli possono essere uno o entrambi i genitori o chi si prende cura di lui (insegnanti, parenti, babysitter).
Anche il maltrattamento psicologico vede agire gli stessi attori, ma in questo caso non vi sono percosse, ma umiliazioni. Il bambino viene sottoposto a proibizioni assurde, oppure viene denigrato, terrorizzato con la promessa di punizioni severissime.

La patologia delle cure riguarda invece tre diversi atteggiamenti che possono assumere gli adulti che si prendono cura del bambino: l'incuria, la discuria e l'ipercura.
Con incuria si deve intendere quei casi in cui il bambino non riceve cure sufficienti per la sua età ed è anche privato della giusta affettività e del supporto psicologico che l'adulto deve fornire. Ci si trova davanti a un bambino lasciato solo, praticamente invisibile agli occhi dei genitori.
La discuria vede i genitori prendersi cura del figlio, ma in modo distorto esigendo da lui comportamenti che non si confanno con la sua età. Si verifica quando ad esempio gli si impone di prendersi cura di fratelli più piccoli o lo si carica di responsabilità troppo grandi per la sua età. Nella discuria figura anche l'iperprotettività, quindi quando non lo si ritiene in grado di rendersi minimamente autosufficiente e lo si vuole proteggere in modo ossessivo da qualsiasi incombenza. Si hanno così bambini che non possono giocare con i coetanei, devono sempre essere accompagnati dai genitori che devono assistere a ogni loro attività, fino a casi limite in cui vengono considerati alla stregua di bambolotti e non gli si consente di fare nulla da soli, dal vestirsi fino al mangiare da soli.
L'ipercura vede invece uno o entrambi i genitori prendersi cura in modo eccessivo od ossessivo della salute del figlio. In questo gruppo di abusi figura la sindrome di Munchausen per procura, una vera e propria psicosi, solitamente della madre, che causa al figlio sintomi di malattie sconosciute perché venga sottoposto a una serie infinita di analisi e test clinici Per fare ciò giunge a somministrare al piccolo sostanze velenose e/o dannose, oppure falsifica i risultati di prelievi ed esami. Lo scopo di tale comportamento è ottenere la stima degli altri che ammirano come il genitore o la genitrice si prodighi per il proprio figlio. Se non scoperta in tempo la sindrome di Munchausen può portare anche alla morte del bambino.
Nei fenomeni di ipercura compare anche il chemical abuse, quando al bambino vengono somministrati in dosi massicce di farmaci per procurargli gravi sintomi che lo portino a un ricovero. Tale fenomeno può essere ricondotto anche alla sindrome di Munchausen per procura.
Infine si possono configurare casi di medical shopping, termine anglosassone che sta a indicare quando i genitori fanno un ricorso eccessivo al medico ogni qual volta si presenti anche un lievissimo sintomo.

L'abuso sessuale può essere perpetrato sia nell'ambito familiare (genitori, parenti, convivente di uno dei due genitori) che extrafamiliare e consiste nel coinvolgimento del bambino in pratiche sessuali. Egli può essere l'oggetto delle pratiche con rapporti completi e non, può essere obbligato ad assistere ai rapporti ad esempio dei genitori o gli può essere imposto di fare da spettatore agli abusi che vengono perpetrati su altri minori.

LE CONSEGUENZE
Va chiarito che le conseguenze immediate dei vari tipi di abuso sono diverse, ma con il passare del tempo esse tendono a manifestarsi in modo simile con sintomi che interessano specificatamente l'aspetto psicologico e a volte anche psichiatrico nell'adulto.

Nel caso di maltrattamento fisico, di sindrome di Munchausen per procura e di chemical abuse le conseguenze immediate sul bambino sono sul suo stato di salute. Quando vengono perpetrate violenze fisiche si possono riscontrare traumi, lesioni, contusioni o intossicazioni in caso di chemical abuse.
Anche l'incuria influisce soprattutto sullo stato di salute, infatti si verificano spesso malattie dovute alla scarsa igiene, come dermatiti, pediculosi; si manifestano anche malnutrizione o ipernutrizione e i diversi disturbi fisici che il bambino può avere e che non vengono curati.
Tutti questi minori durante il periodo dell'abuso dimostrano uno scarso rendimento scolastico e un numero di assenze molto elevato, ma i loro disturbi migliorano immediatamente non appena vengono allontanati dai genitori in caso ad esempio di un ricovero ospedaliero.
Nell'immediatezza si verificano relazioni distorte con i familiari, il bambino infatti tende a mostrarsi eccessivamente affezionato al genitore violento per cercare di compiacerlo o a divenire una sorta di custode di quei genitori che invece dimostrano incuria. Anche con i coetanei e con tutti gli adulti in genere le relazioni sono distorte, il bambino vittima di abuso tende a isolarsi e a limitare al minimo l'interazione con il mondo esterno.
Il maltrattamento psicologico invece presenta come conseguenza immediata uno scarso rendimento scolastico, depressione, estrema vulnerabilità, timore del giudizio degli altri, isolamento, malesseri anche fisici prodotti dallo stato di prostrazione in cui si trova il bambino.

Per quel che riguarda l'abuso sessuale si può assistere a disturbi del sonno e dell'alimentazione, aggressività, timore nel mostrare il proprio corpo e nei più piccoli anche le condotte di gioco vengono mutate. Si possono verificare atti di autolesionismo, interesse eccessivo per le pratiche sessuali con comportamenti non adatti all'età del bambino, ma anche crisi improvvise di pianto o di rabbia e isolamento rispetto ai coetanei e ai familiari.

Quale sia l'abuso a cui si viene sottoposti da bambini, l'impatto psicologico è devastante perché non si risolve con l'allontanamento dalla famiglia o dagli adulti abusanti. L'individuo abusato porta con sé conseguenze di tipo emotivo, psicologico, comportamentale la cui gravità è anche commisurata al perdurare nel tempo degli abusi e non è raro che possano sfociare in vere e proprie psicosi.
Può avvenire la rimozione degli episodi spiacevoli che poi provoca un gravissimo trauma nel momento in cui avviene la riscoperta, tuttavia ciò che spesso si riscontra negli adulti che hanno subito maltrattamenti fisici e/o psicologici è l'emulazione con comportamenti che mettono in luce estrema aggressività.
Quasi tutti gli abusati durante l'infanzia manifestano depressione anche da adulti e desiderio autolesionista che non sempre si concretizza con l'atto di infliggersi ferite di vario genere, ma anche con il divenire tossicodipendente, nel non riuscire a creare relazioni stabili, nell'emarginarsi socialmente o anche nell'autoimporsi discipline di vita durissima per punirsi.
Spesso si manifestano tendenze suicide.
Chi ha subito abusi di tipo sessuale a queste patologie può unire anche disturbi nell'attività sessuale con il rifiuto del sesso (si riscontra per la maggior parte dei casi nel sesso femminile) o con la ricerca di un partner violento. Nei maschi invece si ha una specie di emulazione dei propri aguzzini infantili con lo sviluppo di rapporti aggressivi.
Le donne poi possono sviluppare personalità border line o addirittura atteggiamenti psicotici, mentre i maschi tendono invece a divenire asociali.

Va ricordato che comunque ogni personalità reagisce in modo diverso a ciò che ha subito durante l'infanzia e che i ricordi dolorosi non possono essere cancellati, pertanto si è costretti a convivere con essi e la psicoterapia può essere un aiuto, ma le ferite dell'anima rimangono comunque sempre vive.

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